Dopo la cessione dei diritti di distribuzione delle dirette delle gare di Coppa del Mondo di arrampicata, la Internatinal Federation of Sport Climbing (IFSC) lancia una nuova e originale iniziativa, denominata Climbing is Cul, attraverso la quale sarà messo all’asta nientemeno che il sedere di arrampicatori e arrampicatrici delle Federazioni Nazionali affiliate all’IFSC.
“Il bando di gara prevede la messa a disposizione per 4 anni dei diritti di utilizzo del deretano degli atleti di tutte le categorie, sia maschili che femminili, che saranno ceduti al miglior offerente”, recita il comunicato stampa. E prosegue “I culi dovranno essere restituiti al termine del contratto nello stesso stato in cui sono stati consegnati e senza segni di manate.”

La vendita sarà bandita per gruppi suddivisi in base ai parametri di qualità stabiliti da specifiche griglie di valutazione e dalla specialità praticata.
In fascia A saranno inseriti i culi della categoria Boulder, in genere grossi volumi rotondeggianti, molto sodi per via dei tallonaggi tipici di questa specialità.
In fascia B i culi della categoria Speed, muscolosi, ben formati e molto reattivi.
Mentre in fascia C ci saranno i culi degli ateleti del Lead, molto magri e spesso difficili da reperire sotto i larghi pantaloni.
In fascia D saranno infine inseriti i culi da Combinata, di varie forme e consistenze, che nell’utilizzo possono comunque riservare piacevoli sorprese.
Per invogliare i possibili investitori e inserzionisti il kit includerà anche un cambio di mutande, un rotolo di carta igenica, sempre utile in falesia, e un barattolino di vasellina, il cui utilizzo non è stato ben chiarito dalla divisione Marchetting dell’IFSC.
Per evitare accuse di sessismo, il board dell’IFSC non ha voluto differenziare i fondo schiena maschili da quelli femminili, ma è da prevedere che i culetti delle femminucce saranno quotati certamente di più dei 120 dollari all’anno stabiliti come base d’asta.
Il portavoce dell’IFSC ha dichiarato che “scalare è sempre più di moda, (Climbing is more and more cul, ndr) e in vista delle Olimpiadi abbiamo bisogno di ingenti risorse finanziarie: i culi degli atleti possono contribuire in modo positivo al loro reperimento”.
Le principali case che realizzano strutture artificiali hanno subito cominciato a sviluppare nuovi appigli in resina da applicare al sedere dei climber e c’è da giurare che queste prese per il culo avranno un grosso successo internazionale.

Presa per il culo o culo per la presa?
Gli atleti hanno subito protestato. “Già diamo il culo per allenarci e per venire a gareggiare” ci dice l’atleta canadese Sean McCull, “e poi se ce lo tolgono non abbiamo più dove attaccare gli adesivi degli sponsor durante le gare. Moriremo di fame!”.

Sean McCull: senza sedere niente piu’ impegno sociale…
Anche la rete si è mobilitata a livello internazionale al grido di Free climbing for all of ass raccogliendo in poche ore più di 10.000 firme.
A seguito di questi eventi, il Presidente Marco Scolaris si è letteralmente trovato in un cul de sac e ha agito in prima persona per sospendere temporanente l’iniziativa.
“I primi culi dell’anno sono gratis. Poi si vedrà.”