Ondra cade a vista sul Nose. I complottisti «Scie chimiche»

La longa manus del Complotto si stende sul fallito tentativo di Adam Ondra di salire il Nose a vista.

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Il Nose la mattina del tentativo di Adam Ondra

Parlando di questa sua scalata, Adam racconta che, fin dalle prime luci dell’alba, aveva visto il cielo californiano cosparso di stranissime scie bianche nel cielo. «Credevo fosse la condensa della magnesite che esce dal sacchetto quando sgrulli nei riposi» ha detto. Per nulla intimorito, Ondra è dunque partito con il suo papà per la libera, ma già sulle prime difficoltà ha sentito prese e appoggi per i pedi molto scivolosi, proseguendo comunque la sua salita on sight senza interruzioni. Arrivato al tiro del Great Roof, ha sentito le sue mani letteralmente sguisciare dalla microfessura di questo difficile tratto ed è caduto. «Mai fatta una via con le prese così viscide» ha detto incredulo ai giornalisti in conferenza stampa. «Impossibile – ci dice Lynn Hill, protagonista della storica prima libera nel 1993  – l’aderenza su quella via è semplicemente  perfetta».

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Adam in sosta nei primi tiri del Nose, prima di arrivare al Great Roof

Ma la storia non finisce qui. La visione delle foto relative alla salita diffuse in rete, ha incuriosto alcuni sostenitori della teoria del complotto delle chemtrails, le famigerate scie chimiche, che si sono così recati nei giorni immediatamente successivi in California per effettuare delle analisi. I risultati sono sorprendenti: è stata infatti registrata sui prati alla base della parete una quantità abnorme di diversi grassi tra cui l’acido pollico, estratto dai pezzi di Kentucky Fried Chicken, l’acido hamburgolico, derivato dagli scarti dei McDonalds californiani, e l’acido lattico, di facile reperimento in quanto contenuto negli avambracci di tutti gli scalatori del mondo, indifferentemente dal grado e dai giorni di riposo. Secondo i teorici del complotto, questi materiali sarebbero stati irrorati sulla zona nella notte immediantamente precedente al tentativo.

«Assurde illazioni: – rispondono le fonti ufficiali del Governo americano dopo la pubblicazione di questi risultati – il parco di Yosemite è una delle mete preferite per le gite della domenica con grigliate a base di hamburger, salsiccie e pollo. E per quanto riguarda l’acido lattico, di solito cola fino a terra a fine giornata dalle fessure svase, che lo assorbono per osmosi dalle braccia dei climber. Niente di strano che si sia trovato del grasso sul prato o sulla parete. Rassegnatevi – ha aggiunto il portavoce con un filo di nazionalismo – su quella roba lì, Caldwell è più forte di Ondra».

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Sempre secondo i complottisti, sarebbe stato il KGB, ancora presente in Repubblica Ceca dopo oltre 25 anni dalla caduta del Muro, a spingere Adam a organizzare un viaggio in Yosemite per affermare l’egemonia dei paesi dell’ex Patto di Varsavia anche nel settore del climbing, ormai sempre più strategico sullo scacchiere internazionale. «Nei piani del KGB una salita a vista della storica via, avrebbe cancellato le imprese di Lynn Hill, che l’ha salita in libera nel 1993 e quelle, sempre in Yosemite, più recenti di Tommy Caldwell su Dawn Wall, che hanno portato troppa celebrità e lustro all’alpinismo imperialista americano» ha dichiarato un loro informato rappresentante. Come dargli torto?

E mentre le diplomazie internazionali prendono posizione su questo delicato tema, Ondra dichiara con ingenuità: «Io non credo al complotto. Se sono caduto, devo solo allenarmi di più. D’ora in poi metterò il grasso della motosega di papà sul mio pangullich!»

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