È di poche ora fa la notizia gli attivissimi membri di Somma Trekking, un’associazione di escursionisti con sede a Somma Vesuviana, hanno disseminato il sentiero della via Normale di salita al Corno Grande, la vetta più alta del Gran Sasso, di marchiature rosse con il logo e il nome dell’associazione stessa.
I commenti, quasi tutti fortemente critici, hanno subito cominciato a impazzare in rete, soprattutto sulla pagina Facebook dell’Associazione che al momento della pubblicazione del presente articolo risulta ancora chiusa.
La nostra redazione ha voluto fare una visita sul sentiero per verificare la situazione reale ed ha constatato che i danni non sono poi così gravi: delle 19.772 pietre di superficie reperibili sul sentiero, solo 1.851 sono state marchiate, con una quota che resta quindi sotto il 10%. I periti che ci hanno accompagnato hanno stimato l’uso di non più di 400 bombolette spray, per un totale di 80 kg di vernice. Gli stessi periti ci hanno confermato che, rispetto ad altre opere di interesse nazionale come per esempio la portaerei Garibaldi, la vernice utilizzata sul sentiero, rappresenta una quota piccolissima, specialmente se pensiamo che il sentiero copre oltre 900 metri di dislivello mentre la Garibaldi è lunga solo 180 metri.
Viste le polemiche che questa azione ha generato, abbiamo voluto intervistare il presidente dell’Associazione Somma Trekking per sentire le sue ragioni. Il presidente, visto il clima che si è creato intorno a lui, ci ha detto di voler mantenere l’anonimato e pertanto useremo un nome di fantasia.
Nando Zanchetta: Presidente Svernicio, chi ha avuto l’idea di pitturare tutto il Gran Sasso?
Gaio Svernicio: L’operazione è stata ideata e coordinata dal dipartimento di marketing della nostra Associazione. Lo scopo è quello di migliorare la brand awarness di Somma Trekking tra gli appassionati dell’outdoor per poi arrivare nel più breve tempo possibile alla quotazione in borsa della nostra l’Associazione. Standard & Puzz che cura il collocamento ci ha dato un range di quotazione tra i 300 e i 500 euro crediamo che questa possa essere un’opportunità’ di crescita economica per la nostra realtà locale.
NZ: Questo è l’unico criterio che via ha ha guidati?
GS: No, c’è anche la questione sicurezza: molti dei nostri associati, hanno avuto problemi di orientamento sul sentiero. Cito un episodio: un anno fa un nostro gruppo sponsorizzato dalla nota casa di limoncello Villa Massa, si è smarrito nella nebbia e siamo dovuti intervenire con le jeep. Per fortuna l’alto volume delle radio con gli hit di Gigi D’Alessio ci ha facilmente guidati fino a loro, altrimenti sarebbe potuta succedere una disgrazia. Probabilmente le borracce con la bevanda gialla che lo sponsor ha distribuito a Campo imperatore non hanno contribuito a facilitare la capacità di orientamento degli escursionisti, ma resta il fatto che il sentiero è pericoloso, pieno di pietre e, pensate, in alcuni tratti è addirittura in salita. Problemi ai quali abbiamo voluto mettere mano.
NZ: Alcuni sostengono che si tratti di uno scempio.
GS: Non siamo d’accordo. Il logo è stato disegnato da Ciucciaro e ha un suo stile sobrio ed elegante, come i botti a Forcella a Capodanno.
NZ: Alcuni vi chiedono di riparare il danno e di porgere le vostre scuse. Cosa
risponde?
GS: Se parliamo di danni ambientali a questo punto la domanda è: inquina di più la vernice o il solvente per toglierla? No, crediamo che le aquile e le marmotte, numerosissime in quelle zone, non meritino di dover ingerire i solventi anti-vernice. E poi la quotazione in borsa andrebbe a farsi benedire! Quanto alle scuse, riteniamo di aver fatto opera meritoria. Quindi… Ciaone.