Unioni civili, Cirinnà: «Piu diritti per gli alpinisti»

Alla viglia del dibattito al Senato, il disegno di Legge Cirinnà su unioni civili e coppie di fatto si arricchisce di un nuovo interessante capitolo: i diritti civili per le cordate di alpinisti e arrampicatori.

Il Capo Terzo della proposta di legge, spuntato ieri a tarda sera dopo discussioni informali tra i principali gruppi parlamentari, stabilisce la disciplina dei diritti e dei doveri delle cordate alpinistiche definite come ‘due  persone  maggiorenni, unite  stabilmente da una corda, che si fanno sicura reciprocamente e non  vincolate da  rapporti  di  parentela, matrimonio  o  unione  civile’.

coppie

Per il riconoscimento dello status di Cordata Alpinistica basta solo aver percorso insieme 3 vie di almeno 6 tiri o aver trascorso 5 giorni in falesia ad arrampicare. Tale riconoscimento avviene inoltre ex lege, vale a dire senza la necessità di dichiarazioni da parte dei componenti della cordata.

I nuovi articoli di legge in sostanza estendono alle cordate alpinistiche tutti i diritti già stabiliti per unioni civili e coppie conviventi. Ad esempio, in caso di malattia di uno dei membri della cordata alpinistica, l’altro ha il dovere di accudirlo, pur continuando a godere del diritto di andare a scalare con altre persone, ma solo se la via prescelta non fa già parte dei programmi comuni della cordata. «E’ successo a tanti di noi, – dice la senatrice Cirinnà – mesi di preparativi per fare una via impegnativa e poi quando c’è la finestra di bel tempo, uno dei due hai il raffreddore e il compagno se ne va con qualcun altro. Non è giusto!».

Per l’arrampicata sportiva, regolata dall’art. 13 “Disciplina del Superlavorato“, in caso di malattia dell’assicuratore abituale, il climber non ha diritto ad un altro assicuratore sulle via che sta provando, se non dopo un periodo di 30 giorni. Questo per garantire a chi fa sicura abitualmente, dopo mesi di noiosi turni con il gri gri al freddo sotto la via, almeno la soddisfazione di dire quando l’ha liberata, facevo sicura io. «Una conquista di civiltà» ha dichiarato il promotore dell’emendamento.

Ma è sulle questioni patrimoniali che si gioca tutta la partita: l’art. 15 stabilisce infatti che ‘in caso di cessazione della Cordata Alpinstica […..], il giudice stabilisce il diritto di uno dei membri della cordata di ricevere dall’altro quanto necessario per il suo mantenimento’, imponendo che quest’ultimo riceva dall’altro ‘gli alimenti per un periodo determinato in proporzione alla durata della cordata stessa’.

Su questo punto il dibattito è acceso. «Mi chiedo se sia giusto dover dare gli alimenti all’ex compagno di cordata se abbiamo deciso di scalare con qualcun altro – ci dice un senatore del PD che vuole mantenere l’anonimato – Se ho tirato le vie per anni, su tutti i gradi, perché devo dare gli alimenti a quella pippa che mi portava lo zaino da secondo? Se il mio ex compagno, con cui andavo in Dolomiti la domenica, ora guarda la Juve su Sky invece di venire a scalare, perché dovrei pagargli un indennizzo?» Domande che toccano le corde più profonde della convivenza sociale, alla quali il dibattito parlamentare dei prossimi giorni dovrà dare delle risposte.

Tra gli addetti ai lavori, spicca la dichiarazione di Simon Yates, compagno di cordata di Joe Simpson nella scalata al Siula Grande, descritta nel romanzo La morte sospesa, che ha immediatamente dichiarato «Gli alimenti per gli ex compagni di cordata? Sapevo di aver avuto ragione quando ho tagliato la corda….»

La senatrice PD Cirinnà difende l’impianto globale del DDL che, a suo parere, «finalmente offre tutele alla parte più debole della cordata, quella che si caga sotto sul quarto grado e non sa nemmeno piazzare una protezione».

Per quanto riguarda le dichiarazioni di voto, Alfano si è detto contrario, ma con 3 sottosegretari in più potrebbe decidere di cambiare idea.

Grillo fa sapere che lascerà libertà di coscienza, mentre il Movimento 5 Stelle ha detto che voterà contro. I Pentastellati voteranno invece tutti a favore e il gruppo di Di Maio ha imposto ai suoi l’astensione, pena una multa salata.

Salvini, con una serie di distinguo, esprime invece un pensiero più articolato: «Gli alpinisti? Tutti ricchioni!»

***

P.S.

Riporto, per conoscenza di tutti, alcuni articoli della legge (quella vera…..) in approvazione che riguardano la convivenza, che si applicano ovviamente anche alle coppie formate da persone di sesso diverso. Attenti a chi vi portate a casa e a quanto si ferma!

Art. 11.
(Della convivenza di fatto)
Ai fini delle disposizioni del presente Capo si intendono per: «conviventi di fatto» due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.

Art. 15.
1. In caso di cessazione della convivenza di fatto, ove ricorrano i presupposti di cui all’articolo 156 del codice civile, il giudice stabilisce il diritto del convivente di ricevere dall’altro convivente quanto necessario per il suo mantenimento per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza.(Obbligo di mantenimento o alimentare)

 

5 pensieri su “Unioni civili, Cirinnà: «Piu diritti per gli alpinisti»

  1. Da quando entra in vigore? Il mio ex compagno di cordata mi ha abbandonato da due settimane. Sapete se quando entra in vigore sarà retroattivo?
    sono fortemente intenzionato a fargli causa. Conoscete qualche bravo avvocato ferrato in materia?
    Grazie di aver chiarito questo decreto in discussione. Pensavo riguardasse solo le.coppie omosessuali.

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